Il punto di partenza del Cammino di Francesco è il Santuario de La Verna in Toscana, uno dei luoghi più amati da San Francesco d'Assisi. Dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi si passa alla colline più morbide dell'Alta Valle del fiume Tevere in Toscana facendo prima tappa a Pieve Santo Stefano e in Umbria, toccando i centri di Citerna, Città di Castello e Pietralunga. Si giunge a Gubbio, ricca di bellezze naturali e tesori d'arte e luogo del primo pellegrinaggio di San Francesco. Tra salite e discese si attraversa il territorio verdeggiante di Valfabbrica fino a raggiungere la Basilica di San Francesco in Assisi che della storia e della vita del Santo Patrono d'Italia è la meta più rappresentativa e conosciuta al mondo. Interessanti le deviazioni per Perugia, capoluogo di regione e ricchissima di monumenti eccezionali.

TAPPA 1°

cerbaiolo zane

La Verna - Pieve Santo Stefano

Partenza: La Verna
Arrivo: Pieve Santo Stefano
Distanza: 14,9 Km
Difficoltà: media

Dopo aver visitato e meditato sui luoghi di San Francesco a La Verna, inizia la prima tappa del cammino nella natura cantata da San Francesco. Dislivelli impegnativi nei primi 6 km, ma la parte restante del percorso è tutta in discesa. Avvicina il pellegrino alla bellezza della natura cantata Non est in toto sanctior orbe mons, recita un'iscrizione posta all'interno del Santuario. La Verna non è solo il punto di partenza, ma uno dei luoghi più sacri e coinvolgenti di tutto il cammino di San Francesco d’Assisi. . La tappa è di media difficoltà, la salita è progressiva, ma ci sono due strappi in ripida ascesa sul Monte Calvano e il Monte Modina che serviranno per abituare le gambe al cammino verso Assisi. I primi 7 km della tappa vanno affrontati con passo lento e godendo della bellezza dei boschi che qui sono al loro massimo rigoglio. I restanti 8 km sono i discesa su strada sterrata bianca e comoda. Le fonti d'acqua sono presenti solo ad inizio e fine tappa e non sono presenti centri abitati lungo il percorso. Ricordarsi di riempire la borraccia con almeno 1,5 litri d'acqua in estate. Pieve Santo Stefano è nota come “la città del diario” perché ospita un affascinante Museo, che raccoglie scritti di gente comune in cui si riflettono, in varie forme, la vita di tutti e la storia d’Italia: sono diari, epistolari, memorie autobiografiche. Potrete trarre spunto per il vostro diario del cammino verso Assisi.

Cosa visitare a Pieve Santo Stefano

1
Collegiata di Santo Stefano: Assunzione di Maria tra Santi ; San Sebastiano alla colonna. Bottega di Andrea Della Robbia.
2
Palazzo Comunale, "Sala del Consiglio":
Gesù e la Samaritana al pozzo,
Girolamo Della Robbia
Stemmi
Bottega Della Robbia.
3
Parrocchia Ss. Pietro e Paolo
Valsavignone: Madonna con Bambino tra i Santi Pietro e Clemente Papa, Bottega Della Robbia.

dove trovare "L'accredito del Pellegrino"

BAR EUROPA, piazza Europa,6
ALIMENTARI MONCINI,via Tiberina 69
I GIRASOLI,via Roma 22
SAPORI DI SICILIA ,via Tiberina 52
ENOTECA SIMONCELLI , via Tiberina ,31
HOTEL SANTO STEFANO,via Tiberina 95
MUSEO DEL DIARIO,piazza Pellegrini,1
PROLOCO PIEVE SANTO STEFANO,via Roma,5
ANTICO FORNO BARBAGLI,via Tiberina,20
PIZZERIA LA PESA ,via Campo alla Badia,14
DEL SIENA SPORT and FASHION,via Roma 26
PIANTE & FIORI F.LLI FONTANA,via Tiberina63/a
BAR DELLO SPORT piazza Amintore Fanfani 9
EURO HOTEL Superstrada E45 km 150
CONFRATERNITA DI MISERICORDIA via Madonna dei Lumi 4
EREMO DI CERBAIOLO
IL MI COCCO PUB Piazza Fanfani
PIZZERIA DA MICHELE Via Paolo e Isolina Biozzi 6
BAR MODERNO piazza Amintore Fanfani

SERVIZIO TRASFERIMENTO BAGAGLI

GIULIANI CLAUDIO +39 338 2714188

TAPPA 2°

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Da Pieve Santo Stefano a Sansepolcro, attraverso la Riserva Naturale dell'Alpe della Luna, facendo sosta presso l'Eremo di Cerbaiolo.

Partenza: Pieve Santo Stefano
Arrivo: Sansepolcro
Distanza: 35,17 Km
Difficoltà: molto-impegnativa

Partendo al mattino di buon ora,suggeriamo di attraversare il centro di Pieve Santo Stefano fino a superare il fiume sul ponte Vecchio e percorrere il lungo Tevere per via "Il Cammino di San Francesco", da poco ristrutturata e dedicata proprio ai pellegrini che transitano per affrontare la seconda tappa. I lavori su vetro smaltato sono realizzati dagli alunni delle scuole del Paese Tappa dura,la seconda, ma i paesaggi naturali e gli Eremi Francescani diventeranno tra i più bei ricordi del cammino. La lunghezza della tappa può essere ridotta scegliendo di fermarti in una delle tappe intermedie.
I dislivelli impegnativi rendono lento il passo, ma forse sono un modo adatto per conoscere la “perfetta letizia” di San Francesco. Ogni cammino ha la sua sfida impossibile, la tappa che si dispera di superare, ma alla fine della giornata scoprirai la grande gioia di aver superato tutti gli ostacoli. Parti presto e procedi con lentezza. Consigliamo di ridurre il cammino, scegliendo di fermarsi in una delle numerose tappe intermedie.
Il primo tratto presenta una salita lunga e impegnativa. Merita una deviazione e una sosta l'Eremo del Cerbaiolo da dove si gode di una vista panoramica su tutta l^Alta Valle del Tevere.
Dall'Eremo,finalmente riaperto da Padre Claudio, si può prendere un sentiero (indicato sul posto) che,accorciando il tragitto, vi porterà in località Le Camarelle , in prossimità del valico di Viamaggio. Il cammino è piuttosto ripido nei primi 200 mt. ma poi si cammina sul crinale con un panorama unico sulla Valtiberina toscana.
Da Viamaggio (9,8 km) inizia un tratto molto ripido e faticoso nel bosco. Un tempo lungo questo tratto correva la “Linea Gotica” punteggiata dalle opere difensive che nel 1944 l’esercito tedesco realizzò sull’Appennino Centrale per bloccare l’avanzata degli alleati. Le memorie della guerra lasciano il posto a fortuiti incontri con caprioli e daini nella Riserva dell'Alpe della Luna. Alberi maestosi, paesaggi d’alta quota, qui la troverai la natura cantata nel Cantico delle Creature di San Francesco. Luogo dove fermarsi a meditare e riposare è l'Eremo di Montecasale, dove si respira la presenza di San Francesco, che qui passò e convertì tre ladroni.
Si prosegue in discesa verso Sansepolcro, il cui nome rimanda a due pellegrini che rientrati dalla Terra Santa qui fondarono una comunità monastica. La città è un vero scrigno di bellezza e conserva le preziose opere di Piero della Francesca, Rosso Fiorentino e altri maestri del Rinascimento. Variante di caso di pioggia: da Viamaggio a Pian delle Capanne.

Da sapere prima di partire

Per ridurre la lunghezza della tappa, vi sono possibilità di alloggio presso loc. Viamaggio (km 10), loc. Pian della Capanna (km 16), loc. La Montagna (km 23), Germagnano (circa 4 km dal percorso), loc. Eremo di Montecasale (km 28.6).
Consigli
Una delle tappe più belle dal punto di vista naturalistico, da godere con lentezza. Quasi interamente tra i boschi, bisogna fare attenzione ai dislivelli impegnativi e in caso di pioggia alcuni tratti diventano molto scivolosi.
Si consiglia di utilizzare i bastoncini da trekking. Sempre ricordarsi il pranzo e una riserva d’acqua. Si raccomanda di disporre delle mappe del percorso.

Cosa visitare a Sansepolcro

TAPPA 3°

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Da Sansepolcro a Citerna.

Partenza: Sansepolcro
Arrivo: Citerna
Distanza: 12,17 Km
Difficoltà: facile

Tappa breve e senza asperità tra Toscana e Umbria.
Si può sfruttare la giornata per una visita a Sansepolcro o a Citerna, tappe storicamente legate alle vie di pellegrinaggio, per poi raggiungere in meno di quattro ore la cittadina di Citerna, da dove inizia il cammino nella terra di San Francesco: l'Umbria.
Scolpita sulla porta del Duomo di Sansepolcro vi è l'immagine tradizionale del pellegrino, con il bastone e la bisaccia, quasi a creare un legame di continuità, attraverso i secoli, tra gli antichi e i moderni viaggiatori dello spirito.
Il cammino di circa 4 ore, si sviluppa principalmente in piano tra i campi coltivati e antichi casali. In uscita dalla città si fa attenzione al traffico dei veicoli, ma in meno di 3 km si cammina su strade di campagna per raggiungere la terra di San Francesco: l’Umbria. Le salite si fanno più morbide e il paesaggio più dolce.
Il Paese di Citerna, riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia, è eretto su un colle nell'Alta Valle del Tevere, e presenta le caratteristiche di fortilizio con funzioni di avvistamento. Nel centro storico meritano una visita: la Chiesa-Museo dedicata a San Francesco (fatevi raccontare la misteriosa storia del ritrovamento della Madonna di Donatello); la Chiesa di San Michele Arcangelo, che custodisce la pregevole Crocifissione

Cosa visitare a Citerna

1
Luoghi di Francesco - Montesanto Citerna

TAPPA 4°

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Da Citerna a Città di Castello.

Partenza: Citerna
Arrivo: Città di Castello
Distanza: 19,9 Km
Difficoltà: media

Il cammino di circa 20 km ha un andamento piacevole.
Dall'aspro paesaggio appenninico delle tappe precedenti, si passa al paesaggio più dolce della vallata dell'Alto Tevere. Le salite non sono impegnative e si cammina tra campi e piccoli paesi.
Tra ippocastani, querce e roverelle si affrontano salite e discese, che non presentano strappi in forte pendenza. Lungo la Via si trovano punti di sosta e fontanelle per rifornirsi d'acqua e di cibo, tra le quali anche un allevamento di bufale con produzione di squisite mozzarelle.
Raggiunta la dorsale delle colline in loc. Le Burge, si gode una vista a 180° sulla Valle del Tevere e sul paesaggio umbro, disegnato da colline, paesi di pendio, boschi e chiese. Alcuni tratti del percorso sono sotto il sole, al pellegrino non deve mai mancare il cappello e una borraccia d'acqua.
In loc. Lerchi si costeggia la fondazione di “Archeologia Arborea” (visitabile su prenotazione) che raccoglie antiche varietà locali di piante da frutto, preservando la biodiversità del territorio.
Lungo il cammino un'edicola votiva e una croce in ferro ci segnalano l'Eremo Francescano del Buon Riposo, che prende il suo nome dalla sosta che qui fece San Francesco.
L’ultimo tratto è in discesa verso la semplice ed elegante facciata del Duomo di Città di Castello, che accoglie i pellegrini diretti ad Assisi. Città di Castello da sempre ebbe un culto altissimo dell’arte: vi lavorarono artisti importanti e sorsero palazzi solenni e monumentali chiese come il Duomo, San Domenico e San Francesco. Città di Castello è la patria di uno dei più grandi artisti umbri del XX secolo, Alberto Burri, le cui opere si trovano in città nelle due sedi museali. Da non perdere il Museo Diocesano, dove è conservato il Tesoro di Canoscio, uno dei più antichi corredi esistenti di oggetti per uso liturgico, risalente all'età paleocristiana.

Cosa visitare a Città di Castello

TAPPA 5°

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Da Città di Castello a Pietralunga.

Partenza: Città di Castello
Arrivo: Pietralunga
Distanza: 29,535 Km
Difficoltà: impegnativa

Da Città di Castello a Pietralunga, si sale e si scende nel silenzio dei boschi con possibilità di ridurre il percorso, scegliendo soste intermedie. La tappa di circa 31 km può essere ridotta in base alle tue esigenze, e sfruttando le soste intermedie. Si cammina sempre nella natura, salendo e scendendo tra le colline, lungo il cammino uno dei luoghi del cuore della Via: Pieve de Saddi. I timbri sulla Credenziale del pellegrino continuano ad aumentare, e la meta passo dopo passo continua ad avvicinarsi. In questa tappa, si lasciano alle spalle le lineari geometrie delle piazze di Città di Castello, per raggiungere tra boschi, e spesso sotto il sole, la cittadina di Pietralunga. Dopo circa 6 km dalla partenza si giunge in località Il Sasso, punto di sosta e soprattutto ultimo punto utile per rifornirsi d'acqua e di cibo. Da qui inizia la salita progressiva e poi la discesa fino ad un “luogo del cuore” della Via: Pieve de’ Saddi, centro della prima cristianizzazione dell'Alta Valle del Tevere e per secoli centro religioso di tutta l'area montana. Il cammino prosegue tra salite e discese tra valli e campi dove il silenzio e la pace dei luoghi rigenerano lo spirito. Sul percorso diversi punti di sosta per ritemprare il fisico, che consentono di affrontare i continui saliscendi che conducono a Pietralunga, dove potrai godere della tranquillità e dell'accoglienza calorosa di questo piccolo borgo umbro. La tappa per la sua lunghezza va affrontata con calma, sfruttando le soste intermedie. Ti consigliamo di conservare le energie per affrontare l'ultima discesa e poi salita per giungere a Pietralunga.

Cosa visitare

TAPPA 6°

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Da Pietralunga.a Gubbio

Partenza: Pietralunga
Arrivo: Gubbio
Distanza: 26,145 Km
Difficoltà: media

Da Pietralunga a Gubbio, dove Francesco fu accolto da pellegrino all'inizio del suo nuovo cammino di vita.
Una tappa di circa 26 km su strade secondarie e mulattiere. Le salite e discese si affrontano con tranquillità. Il primo tratto nel silenzio delle valli montane, mentre la seconda parte è tutta in pianura fino a Gubbio. Il cammino è punteggiato da eremi, abbazie e piccoli paesi.Lungo la Via di San Francesco sono diverse le possibilità di ridurre la tappa, mentre le chiese e le abbazie, anche se chiuse, offrono la possibilità di una sosta per il riposo al riparo dell'ombra degli alberi. Si cammina senza difficoltà attraverso boschi e prati aperti, che offrono ampie vedute sui colli circostanti, fino ad attraversare un bosco di conifere. Si prosegue su strada asfaltata e, all'improvviso, si apre la splendida pianura intorno a Gubbio, dove le linee orizzontali dei campi incrociano le linee verticali dei pioppi lungo i canali di irrigazione.
Giunti in loc. Loreto, il paesaggio cambia: i boschi silenziosi lasciano spazio ai campi coltivati e ai paesi. Si giunge su un belvedere alberato accanto alla chiesa di San Giovanni Battista (di solito chiusa, ma il gentile custode abita proprio di fronte). Si prosegue in discesa, fino alla località Abbadia di Piazza, dove si procede su una strada secondaria, fiancheggiata da imponenti querce. Da qui inizia un lungo tratto sotto il sole e su asfalto, e si incontra la nuova “Fonte del pellegrino”, dono ai viandanti da parte della Parrocchia di San Venanzio in Semonte - Rione del Piano e della Diocesi di Gubbio.
L’arrivo a Gubbio è una ricompensa della fatica, non solo per la bellezza del luogo, ma per il legame fortissimo che unisce San Francesco alla città. Il Cammino si conclude davanti alla chiesa di San Francesco, dove si è accolti dalla tenera statua che rappresenta Francesco e il lupo, a ricordo del miracolo della belva feroce ammansita dal Santo.
Potendosi fermare qualche ora (tutto il percorso, fino alla Basilica viene fatto in 4 ore, a la prima parte nella zona cittadina si fa bene in 2 ore!) a Gubbio, vale la pena percorrere il percorso cittadino detto Percorso “Fratello Lupo Gubbio”, che permette al pellegrino di visitare i luoghi francescani della città, “seconda patria” del Santo di Assisi.

Cosa visitare

TAPPA 7°

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da Gubbio a Valfabbrica.

Partenza: Gubbio
Arrivo: Valfabbrica
Distanza: 38 Km
Difficoltà: impegnativa

Da Gubbio a Valfabbrica attraverso i boschi di San Francesco. Assisi è sempre più vicina.
La tappa ripercorre, in senso inverso, uno dei viaggi più importanti di San Francesco: una volta compiuto il gesto profetico di spogliarsi d'ogni proprietà davanti al vescovo d'Assisi, egli si diresse verso Gubbio, dove fu accolto come pellegrino dall'amico Spadalonga. Numerose le accoglienze per spezzare la distanza del cammino.
Il percorso di circa 36 km è impegnativo per via della lunghezza e dei continui saliscendi, si consiglia di suddividere la tappa trovando accoglienza nelle soste intermedie.
Lungo questa strada San Francesco si proclamò “araldo del Gran Re” di fronte ai briganti che lo malmenarono. Giunse in un monastero (Abbazia di Vallingegno), dove fu accolto con riluttanza e messo a fare lo sguattero in cucina.
San Francesco, come pellegrino, ha affrontato numerose sfide e difficoltà, ma sono queste che rendono il cammino unico per chiunque decida di seguire i suoi passi. Il primo tratto in uscita da Gubbio è su asfalto e bisogna fare attenzione. Si prosegue poi su una strada sterrata e, raggiunto il crinale, vale la pena voltarsi per dare l'addio a Gubbio.
Si prosegue inoltrandosi tra la valle del fiume Chiascio e i castelli posti in cima ai pendii. In distanza, nelle giornate terse, si intravede la mole del Monte Subasio. Si giunge alla chiesetta delle Ripe o Madonna delle Grazie, uno dei luoghi più teneri della Via, dove si conservano le memorie del passaggio dei pellegrini. Fermati qui e medita.
In seguito, si inizia a salire in mezzo a boschi di conifere per giungere all'Eremo di San Pietro in Vigneto: all’interno si trova una fontanella d'acqua. Dopo una discesa, si risale verso la Chiesa di Caprignone, che è anche un fresco punto di sosta. Si riprende la salita, impegnativa, fino al Castello di Biscina, ultimo punto dove approvvigionarsi d'acqua. Da qui in poi è quasi tutta discesa fino a Valfabbrica. Questo ultimo tratto è, però, su asfalto e sotto il sole, ricordarsi sempre il cappello e una scorta d'acqua.
Da visitare la Pieve francescana di Coccorano. L'attesa è quasi terminata e Valfabbrica è un francescano Monte do Gozo dove meditare sul cammino che si compirà ad Assisi davanti la tomba di Francesco.


Da sapere prima di partire

Fonti
Le fonti d’acqua si trovano: a Ponte d'Assi, a Ponte di Riocchio (fonte pubblica donata dai ragazzi del Baracca Party), all’interno dell’eremo di San Pietro in Vigneto, in loc. Biscina.

Tappe Intermedie

Possibilità di accoglienza in loc. Eremo di San Pietro in Vigneto, loc. Bellugello, loc. Biscina, Loc. Coccorano, Valfabbrica.

Consigli
Tappa impegnativa per via della lunghezza e dei continui saliscendi, a volte ripidi. Si raccomanda di ridurre la distanza, sfruttando le accoglienze lungo il cammino. In estate attenzione ad evitare le ore più calde sul cammino. Si raccomanda di disporre delle mappe del percorso. Informazioni (ad esempio come arrivare con mezzi pubblici)
Ufficio IAT di Gubbio (Comuni di Gubbio, Costacciaro, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, Valfabbrica)
Indirizzo: Via della Repubblica 15 - 06024 Gubbio
Telefono: 075 9220693
Email: info@iat.gubbio.pg.it

Cosa visitare

TAPPA 8°

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da Valfabbrica.a Assisi

Partenza: Valfabbrica
Arrivo: Assisi
Distanza: 13,46 Km
Difficoltà: facile

Da Valfabbrica ad Assisi: il gran giorno è arrivato.
Il cammino si conclude davanti alla Tomba di San Francesco nella Basilica a lui dedicata.
Dopo i lunghi giorni di cammino, tra fatica e gioia, tra salite e discese, si sta per concludere il viaggio verso Assisi sui passi di San Francesco. La tappa richiede un ultimo sforzo per affrontare i dislivelli.
Il percorso inizia nel silenzio delle colline e dei boschi e poi, da Pieve San Niccolò, il paesaggio si apre sulle valli tra oliveti e vigneti. Il primo tratto è nel bosco e dovrai affrontare qualche salita impegnativa nel bosco.
La tappa è un compendio della via percorsa: salite, discese, qualche tratto ripido, ma la vicinanza di Assisi dà coraggio alla gambe. All'improvviso si scorge l'insieme armonioso e imponente del Sacro Convento e della Basilica di San Francesco con la città di Assisi. Questo è uno dei momenti più belli del cammino, che fa presentire la gioia dell'arrivo.
Giunti ai piedi di Assisi, in loc. Ponte de Galli, è collocato l'accesso inferiore del Bosco di San Francesco del FAI (ingresso a offerta), che si può percorrere come alternativa alla salita in asfalto.
Si entra in Assisi da porta San Giacomo, dalla quale i pellegrini uscivano dalla città per recarsi a Santiago de Compostela.
La maestosa facciata della Basilica di San Francesco illuminata dal sole è la prima ricompensa del cammino.
Il gran momento è arrivato: bisogna solo raggiungere la Tomba del Santo. Qui, nella luce fioca della lampada perenne, il pellegrino potrà raccogliersi in preghiera e meditare sul cammino percorso.
Accanto all’ingresso della Basilica Inferiore si trova la Statio Peregrinorum dove potrai ritirare il meritato Testimonium (per chi ha fatto 100 km a piedi o 200 in bici) o la Chartula Peregrini, per ricordare per sempre il tuo cammino.

Cosa visitare